Il museo è una raccolta di oggetti relativi ad uno o più settori che ha lo scopo di narrare la maestosità e la bellezze delle arti, della scienza e di varie sezioni della cultura, nell’idea di ecomuseo invece si cerca di valorizzare il patrimonio naturalistico e storico in un modo diverso, non solo attraverso gli oggetti , accompagnando il visitatore verso quei valori intrinseci che le opere d’arte possono “raccontare” tenendo viva la relazione con la comunità alla quale appartengono.

Ecomuseo del Marghine

Un ecomuseo del Marghine è un’idea che potrebbe dare un forte slancio alla millenaria cultura che il nostro territorio conserva. L’ecomuseo per definizione è <<un’istituzione che si occupa di studiare, tutelare e far conoscere la memoria collettiva globale di una comunità delimitata geograficamente e il suo rapporto storico e attuale con le risorse ambientali del territorio>>. Questo termine fu coniato da Hugues de Varine un archeologo, storico e museologo francese che insieme a Georges Henri Rivière sono stati i protagonisti del movimento della Nuova Museologia. Successivamente l’archeologo de Varine si è occupato di sviluppo locale. Gli ecomusei sono stati realizzati ben prima che assumessero questa definizione e furono pensati come strumenti di tutela delle società rurali.

Esperienze ecomuseali in Italia

Le esperienze ecomuseali in Italia sono tantissimi la regione Piemonte infatti è stata la prima a dotarsi di uno strumento normativo come ci è stato riportato dall’arch. Donatella Murtas esperta di ecomusei e di pratiche di progettazione partecipata che ha tenuto un interessante Laboratorio presso Badde Salighes lo scorso giugno. Raccontandoci la sua meravigliosa esperienza di co-fondatrice di “Mondi locali- Local Worlds” e della “Terraced Landscape Alliance”, la dottoressa ci ha illustrato come la valorizzazione del territorio in questo senso potesse dare una spinta economica. Il Piemonte è stato il primo dopo la Francia a parlare di ecomusei. I valori che diamo agli oggetti sono mutabili, il valore che diamo alle cose cambia, per questo dobbiamo stare attenti a quello che si distrugge e la possibilità di scelta è solo nostra. Nei paesaggi dei terrazzamenti, per esempio, c’è un forte potenziale e da questi concetti dobbiamo estrapolare la dimensione immateriale. I suggerimenti che ci sono stati dati sono quelli di cercare delle modalità innovative, la diversificazione è fondamentale per poter raccontare in modo convincente il territorio e per costruire relazioni.

<<L’ecomuseo deve essere un’azione portata avanti dalla comunità a partire dal suo patrimonio naturale e storico per il suo sviluppo, ha quindi uno scopo sociale. È la comunità che ha prodotto storicamente il suo patrimonio, che lo utilizza, che lo trasforma, o lo arricchisce.>> ( Prof. de Varine).

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